Dall’10 al 17 novembre il Gruppo Fotoamatori Pergine organizza la rassegna Photoframe 2019, mostra collettiva annuale del gruppo dal titolo Soul City, curata da Dora Bulart.
I soci che esporranno sono:
Renato Andreatta, Lorenzo Bertoldi, Claudio Cavazzani, Claudio Dallafior, Adelio Da Ronch, Carla Manincor, Paolo Gadler, Annalisa Lenzi, Mariagrazia Morat, Emanuele Olivetti, Angela Panebianco, Francesco Rubino, Silvia Tonelli, Yuejiao Yang.
L’inaugurazione è prevista per Sabato 9 novembre 2019 ad ore 18
La mostra rimarrà aperta fino al 17 novembre con i seguenti orari:
Lun-Sab: 17-19 e Dom: 10-19
“Soul City” (L`anima della città) è una mostra collettiva, organizzata in occasione del cinquantesimo anniversario del Gruppo Fotoamatori Pergine, con l’obiettivo di creare una “foto assemblata”, immaginaria di una città postmoderna.
Sono state scelte le opere – fotografie, oggetti e installazioni, appositamente progettate per questo evento – di 14 soci del gruppo che hanno espresso una visione soggettiva della città: un habitat dello spirito, un luogo dell’accadere, dello sperimentare e passare.
La mostra crea una sorta di polifonia di significati e segni, un flusso continuo di leggende urbane contemporanee, il dialogo tra la città nascosta e la città del desiderio, un’immagine collettiva della città possibile.
“Soul City” racconta le storie di una città liquida, viva, che distrae, irradia i segnali intrecciati di piacere e segretezza, crea una rete di ricordi e desideri, fa entrare il pubblico in un labirinto magico di aromi e suoni. E’ un crocevia di segni e manufatti, un posto particolare dove arrivi, sempre giovane, che ti sfugge come una bellezza stravagante. Trovi le storie sussurrate di una città borderline, un rebus di ponti e colori, percorsi dei ricordi e delle intenzioni dei nomadi dello spirito. Una città vista con gli occhi della festa o una città silenziosa, quella della memoria e della meditazione.
“Soul City” propone un’immagine speculare di una città continua, dove vivono speranza, celebrazione e audacia per il giorno dopo, un connubio della fantasia e razionalità, in cui tutte le cose sono in simbiosi: i desideri e i fantasmi, le tracce dello spirito e le metamorfosi delle idee, i sogni e i feticci. Tutti loro, gli abitanti di un “locus” di purezza dell’infanzia e la saggezza della memoria, uniti dalla scenografia del cambiamento costante dove il dialogo continua utilizzando l`euforia quotidiana, le elegie del passato e i sogni futuristici.
Dora Bulart, curatrice